Il termine “ menopausa” deriva dalla parola greca pauein che significa terminare, infatti la menopausa è l’evento fisiologico che segna il termine dell’età fertile della donna, causata dalla completa cessazione dell’attività ovarica. In Italia le donne in menopausa sono circa 10 milioni e la percentuale è destinata ad aumentare.
Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), la menopausa (spontanea) è diagnosticata, retrospettivamente, dopo 12 mesi consecutivi di amenorrea, non imputabili a nessun altra evidente causa patologica o fisiologica.
Solitamente si presenta dopo i 50 anni, ma la variabilità temporale è soggettiva. A seconda dell’esordio può’ essere definita: precoce quando inizia prima dei 40 anni, spontaneamente o indotta (per interventi chirurgici o farmacologici , prematura quando inizia prima dei 45 anni) e tardiva quando avviene dopo i 55 anni.
La menopausa può essere spontanea o artificiale, indotta da diverse cause (interventi chirurgici, trattamenti antitumorali, agenti infettivi, chimici, o causata da malattie metaboliche e/o difetti enzimatici ecc.).
Il quadro clinico e ormonale della donna in questa fase è caratterizzato da una serie di progressive modificazioni che iniziano negli ultimi anni del periodo riproduttivo, nella fase definita climaterio (dal greco klimactèr/scalino, passaggio critico) della durata di circa cinque anni.
I cambiamenti ormonali ed emotivi di questo lungo periodo, che va dalla fase del climaterio alla menopausa, sono strettamente congiunti e s’influenzano reciprocamente.
Le prime problematiche fisiche si presentano con disturbi vasomotori (vampate di calore, sudorazione, brividi), irregolarità del ciclo mestruale legata alla diminuzione degli estrogeni, e disturbi psicopatologici come perdita di fiducia in se, ansia, insonnia, irritabilità e instabilità dell’umore, perdita di memoria e difficoltà di concentrazione.
Questi sintomi rappresentano un notevole cambiamento, non desiderato e, forse, inaspettato, e può determinare una situazione d’incertezza legata al fatto di non riuscire più a riconoscere e controllare i segnali del proprio corpo, che tendono a diversificarsi nel tempo.
La menopausa, infatti, può provocare un incremento dei disturbi vasomotori, un’eccessiva traspirazione , emicrania, formicolio, vertigini, riduzione del collageno con conseguente perdita di elasticità della pelle, aumento di peso con perdita di massa muscolare e aumento di tessuto grasso, decalcificazione ossea, disturbi urogenitali, atrofia urogenitale con conseguenti disturbi urogenitali e “dispareunia” durante i rapporti sessuali , oltre che disturbi psicologici quali ansia, depressione ecc. Disturbi che, con un adeguato approccio medico e psicologico, possono essere contenuti e attenuati, migliorando, notevolmente, la qualità di vita delle donne in menopausa.
Le problematiche psicologiche legate a questa lunga e delicata fase di vita, implicano modificazioni sia personali sia familiari e sociali.
In particolare, si evidenziano cambiamenti nella sfera identitaria e affettivo-relazionale.
Nella nostra cultura che enfatizza la bellezza e l’eterna giovinezza, l’immagine della donna è associata a quella di una figura femminile “giovane, attraente, in carriera”. Le donne mature non hanno un modello indentitario a cui riferirsi , né punti di riferimento . Inoltre, con la menopausa il corpo della donna subisce importanti modifiche, perdendo gli attributi acquisiti durante la pubertà ed è difficile accettarsi in questo cambiamento.
In aggiunta, se la menopausa è precoce, le difficoltà possono essere amplificate dalla mancata realizzazione del desiderio di maternità. Per le donne che hanno svolto una funzione materna, la menopausa determina la fine dell’attività procreativa con il “ri-conoscimento” di un corpo sessuato ma diverso dal precedente e una rivisitazione del rapporto di coppia, slegato dal precedente ruolo genitoriale. La coppia perde la propria funzione di accudimento filiale e, dopo anni, si ritrova da sola a doversi reinventare una propria identità. E’ importante non isolarsi, vedere degli amici, dedicarsi ad attività piacevoli insieme e avere interessi possono ridurre lo stress e riavvicinare la coppia. .
Inoltre, in questo periodo, nella maggior parte dei casi, la donna è costretta ad affrontare diverse problematiche: l’incedere della propria età, la senescenza e/o la perdita dei propri genitori, le difficoltà lavorative connesse ad un mondo competitivo e sempre in evoluzione e, in seguito, l’avvicinarsi all’età del pensionamento.
Le reazioni a questo passaggio evolutivo, che determina l’acquisizione di un’altra identità e di un nuovo ruolo nel contesto familiare e lavorativo, dipendono da vari fattori: dai cambiamenti ormonali, dalle risorse personali, e dal contesto sociale in cui vive una donna. La personalità della donna, il suo background culturale e la sua condizione ambientale e familiare influiscono sia sull’andamento della menopausa sia sul superamento sereno di questa fase di vita
Ogni trasformazione ha sempre “ un costo “ emotivo da elaborare. Questa fase richiede alla donna un grande sforzo per mantenere intatto il proprio livello di autostima, accogliendo il dolore per la perdita della propria fertilità, accettando il processo di crescita e la perdita della bellezza giovanile.
L’elaborazione di tale perdita, l’accettazione della propria vulnerabilità , la capacità di riproporsi alla vita in modo creativo, sfruttando appieno le proprie potenzialità permettono alla donna di vivere la menopausa come una nuova opportunità di crescita. Riuscire ad interpretare questo periodo come una rinascita è complesso, ma attuabile.
E’ importante essere informate, essere consapevoli delle trasformazioni corporee e psichiche per dare un nuovo significato alla propria esistenza. Questa fase rappresenta, infatti, l’inizio di un ciclo di vita in cui è possibile reinventarsi , rivolgendosi ad interessi diversi, imparando a gestire in modo equilibrato le proprie energie e potenzialità per raggiungere un nuovo ed armonioso benessere.